IL GRUPPO TREVI HA PRESO PARTE AL RECUPERO DELLA COSTA CONCORDIA

13 set 2013

Il Gruppo Trevi ha eseguito alcuni importanti interventi preliminari, risultati indispensabili per il recupero del relitto della nave Costa Concordia, naufragato a pochi metri dal litorale dell'isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012. Oggi il relitto ha raggiunto la posizione verticale, ed è appoggiato in sicurezza sul falso fondale appositamente creato, a circa 30 metri di profondità. Le operazioni di parbuckling (riassetto verticale) sono terminate con successo la mattina del 17 settembre 2013.

Fasi preliminari

Subito dopo l’incidente, sono state asportate con successo le 2.380 tonnellate di carburante presenti a bordo al momento dell'impatto con lo scoglio, in modo da scongiurare la prima e più immediata conseguenza per l'ambiente marino circostante. Dopodiché, rimaneva il problema di come rimuovere la nave (che misura 290,2 metri di lunghezza, 35,5 di larghezza ed ha un dislocamento di oltre 45.000 tonnellate) senza compromettere il delicato equilibrio bio-marino della zona.

Dopo aver valutato diverse proposte, la direzione generale di Costa Crociere ha affidato il recupero al consorzio italo-americano Titan-Micoperi, che ha presentato un progetto altamente innovativo in grado di trasferire il relitto nella sua interezza. Le dimensioni dello scafo, il suo posizionamento rispetto al litorale e i rischi connessi alla rimozione, hanno fanno dell'operazione di recupero la più complessa mai tentata.

Tuttavia, nella fase iniziale dei lavori di rimozione, si sono rese necessarie una serie di operazioni preliminari, essenziali e determinanti per il successo di quelle successive. Fra queste, il sondaggio del fondale marino (per definirne con precisione composizione e consistenza), e l'installazione di ancoraggi per la messa in sicurezza del relitto prima dell’arrivo delle forti mareggiate autunnali, in grado di compromettere la già precaria stabilità della nave.

Il Gruppo Trevi ha realizzato i sondaggi e gli ancoraggi

La stabilizzazione del relitto ha richiesto che, nello specchio d'acqua presente fra questo e il litorale, fossero realizzati degli ancoraggi ai quali assicurare delle strutture metalliche del peso di oltre 30 tonnellate per poi collegare grosse funi in acciaio in grado di trattenere la nave, ed evitarne lo slittamento a una quota batimetrica maggiore. Questi interventi sono stati affidati al Gruppo Trevi, che ha operato attraverso due diverse divisioni: RCT, per l’esecuzione della prospezione geologica, e Trevi, l'azienda del gruppo specializzata in ingegneria del sottosuolo, per l'esecuzione del sistema di ancoraggi.

Per i sondaggi, RCT ha utilizzato una perforatrice SM-20, mentre per la realizzazione degli ancoraggi, Trevi ha impiegato una perforatrice SM-21. Entrambe le macchine sono state fornite da Soilmec, la società del Gruppo Trevi specializzata nella progettazione e produzione di macchinari per le fondazioni speciali.

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Anche da un punto di vista geotecnico si è trattato, dunque, di un’operazione senza precedenti, che ha richiesto una spiccata specializzazione e una notevole esperienza; requisiti appunto garantiti ai responsabili del progetto da Trevi, attiva da oltre 55 anni nel settore dell’ingegneria del sottosuolo in ogni angolo del mondo, che già si era distinta per aver portato a termine, con successo, interventi estremamente complessi e delicati.

Dalla messa in sicurezza della Torre di Pisa e del Campanile di Piazza San Marco a Venezia, al consolidamento di varie dighe a gravità negli Stati Uniti, al ripristino dell’argine LPV-111 di New Orleans dopo l’uragano Katrina, al consolidamento delle nicchie dei Buddha di Bamiyan, alle fondazioni di Ground Zero a New York e al completamento di decine di lavori a mare realizzati in condizioni difficili in Europa e in Africa, Trevi può infatti contare su conoscenze approfondite, attrezzature specifiche e soprattutto un capitale umano, che da anni la pongono come uno dei punti di riferimento del settore a livello mondiale.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: theparbucklingproject.com

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